Quanti
Quanti sbagli che faccio. Ho avuto un momento di lucidità. Quanti. Mi faccio impressione.
– Ma c’è proprio bisogno di dire tante parolacce?
Quanti sbagli che faccio. Ho avuto un momento di lucidità. Quanti. Mi faccio impressione.
Ieri notte, che tornavo a casa a piedi, erano le due, ho allungato la strada, sono passato per una strada che non ci ero mai passato, era un freddo che non sapevo più dove tremavo e dove no, ho avuto la sensazione di essere vivo, dentro la mia età, nel mio corpo, mio, dentro una città, però era tutto senza nome. Non so come dire.
Altra frase memorabile dal libro dell’autore dal passato difficile, e anche dal presente, difficile: Sembrava uno di quei motel malfamati dove vanno le puttane con qualche balordo di turno, e non ero nuovo a questi pacchi.
Ho pensato, oggi, mentre passavo lo Swiffer: ma perché non rileggo Il maestro e Margherita?
Lasciato lì lo Swiffer. Cominciato subito.
Sono dei giorni, che passo dei momenti bellissimi con una ragazza. Dopo torno a casa, e passo dei momenti bruttissimi, senza questa ragazza.
C’è una mia amica, che si chiama Giulia, che ogni sei, sette mesi capita che mi scrive, Vai a vedere questo film, è bello. Sono andato a vedere Compartment no. 6, consiglio suo. Non è bello. Di più. Non vedo l’ora che mi scriva di nuovo, la Giulia, fra sei o sette mesi, Vai a vedere questo film, è bello. E risponderle: Grazie, ci vado.
Il mio romanzo comincerà così: Ultimamente, …
Ho cercato di ricordare un romanzo che cominci così, non mi è venuto in mente.
Sto ancora lavorando al libro di questo autore, che è stato in galera, oggi ho trovato un’altra frase memorabile, questa: Bisognava muoversi, altrimenti se si rimane fermi si fa la fine dei sassi, che ti trovi in un altro posto solo se ti spostano.
Ho sognato che andavo a tatuarmi, sul petto, in corsivo, enorme, la scritta Sì Forever. Che con tutti i no che dico, ho pensato stamattina, e il pensiero doveva continuare, di solito è così, invece si è fermato qui.
Ho delle notti, ultimamente, e soprattutto la notte di ieri, che non saprei neanche descrivere. Il mio primo pensiero è stato, stamattina: ricominciamo a prendere la rodiola? Sì, va là, ricominciamo.
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