Bidoni

Una cosa che mi piace, di Instagram, è scorrere le foto, e i video, quel che c’è, di Diana Spencer, che è il mio personaggio storico preferito, da sempre. Con tutti i bidoni che ci sono in giro. Non mi lascia mai senza grazia, Diana Spencer.

O qualcosa di simile

Stasera a cena, la mia ragazza mi ha parlato di un suo zio di Rieti, che a detta di tutti è matto. «Matto, cioè?» le ho chiesto. «È matto, ma matto forte» ha risposto. In pratica, ha aggiunto dopo, questo suo zio è uno che vive, da sempre, un paio d’anni anni buoni, che è in bolla con la testa, e poi, a seguire, sempre un paio d’anni in cui piomba in una depressione pesante, o qualcosa di simile. «Ma quindi è matto, o c’ha dei periodi di depressione?»
[clic, uscito oggi su Futura del Corriere della Sera]

C’è davvero bisogno

E quando siam finiti a parlare di donne, ieri, dallo psicologo, dopo ci siam fatti anche due risate che quando sono uscito, ho pensato: ma io, dallo psicologo, c’è davvero bisogno che ci vado?

Notte superata

Ho avuto una giornataccia, ieri, che mi è tornato in mente quello che diceva sempre una mia amica, nei suoi giorni difficili, “chissà se ‘sto giro supero la notte”. Notte superata. Adesso vado alla Coop a far la spesa.

Un cielo

C’era un cielo, stamattina, un cielo nuvolo tipo quelli che succedono d’estate, che dopo piove ma non forte e io mi metto sotto un albero a leggere, e con l’odore dell’erba bagnata quello che leggo mi si pianta meglio nella testa, non so se si capisce.

I fatti

Tu non guardi mai ai fatti. Ed è soprattutto questo maledetto sistema di non guardare ai fatti che t’ha messa in questo stato d’animo pasticciato, e che non potrà mai cavartene fuori.

 

da Franny e Zooey
di J. D. Salinger
(Einaudi, 1963)

Un lungo momento vuoto

Bastava che tutto nella loro vita fosse come un lungo momento vuoto, in regola, senza senso, senza attese, senza nessuna seccante storia da raccontare. Bastava riuscire a ficcare tutto, casa, moglie, lavoro, paesotto, country club, e anche se stessi, nel sacco dei momenti vuoti che nessuno ricorda mai. Diceva proprio così, Jack: “Lo ficchi nel sacco dei momenti vuoti che nessuno si ricorda, perché sono cose poco interessanti, sempre uguali, su cui non c’è niente da dire, ed è questa l’eternità.”

 

da Cinema naturale
di Gianni Celati
(Feltrinelli, 2001)

Uno dei deliri

Sono cose che succedono, quando c’è la voglia di scrivere qualcosa che in quel momento sembra assolutamente decisivo, sembra che la tua vita dipenda da quello, eccetera. È uno dei deliri che viene dall’essere soli, soli con la propria cosiddetta esperienza, che poi non si sa bene che cos’è.

 

da Cinema naturale
di Gianni Celati
(Feltrinelli, 2001)

Quelli

Quelli che si baciano per strada, in questo periodo, si baciano, poi magari si staccano, e si salutano, in un periodo così, cos’altro conta? È l’unica cosa che conta.