Due problemi

Dopo mi è venuto in mente che la poesia di Pedretti, quella che parla di resistenza, la potevo trascrivere qui, solo che son sorti due problemi: uno è che le traduzioni di Pedretti, mi spiego, Pedretti scriveva in dialetto romagnolo e poi le sue poesie se le traduceva da solo, peccato che secondo me le ha tradotte da schifo, non solo secondo me, lo dicono in parecchi, un esempio su tutti: in una sua poesia c’è il verso Adès i cieva tòtt, che uno lo può tradurre Adesso chiavano tutti, Adesso trombano tutti o che ne so, Pedretti l’ha tradotto Adesso tutti fanno sesso. Secondo problema è che ho aperto il suo libro e di poesie belle ce ne sono anche altre, forse più belle di quella sulla resistenza, dopo mi vien voglia di metterle tutte. Allora mi è venuto in mente di sceglierne un’altra e di tradurla io.

Adesso basta

Noi, gente da niente
abbiam fatto le strade
abbiam fatto le torri
le mura della città.
Noi, gente da niente
abbiam toccato con le mani
tutto quel che vedi,
ogni puntino.
A noi ci han fatti accecare
a fare le cerniere lampo
ci hanno rotto i polmoni
nella polvere delle filande
ci han bruciato nella calce
ci hanno ammazzati: nei camion
che andavamo nel buio
nella nebbia e sotto la pioggia.
Noi, gente da niente
abbiam fatto il mondo
e adesso basta.

(quella originale con la traduzione di Nino Pedretti si trova in
Al vòusi e altre poesie in dialetto romagnolo,
Einaudi, 2007)