Nel fienile

Oh per completezza, altrimenti mi rimane il tarlo, metto anche quella sulla resistenza, così chiudiamo il cerchio e torno sul mio romanzetto, che devo rileggere, rileggere io voglia sempre poca. La traduco anche questa.

I partigiani

Non è per via della gloria
se siamo andati in montagna
a fare la guerra.
Di guerra eravam stufi,
di patria anche.
Avevamo bisogno di dire:
lasciateci le mani libere,
i piedi, gli occhi, le orecchie;
lasciateci dormire nel fienile
con una ragazza.
Per questo abbiamo sparato
ci siam fatti impiccare
siamo andati al macello
piangendo nel cuore
e le labbra che tremavano.
Ma anche così sapevamo
che di fronte a un boia di un fascista,
noi eravamo gente
e loro delle marionette.

(anche in questo caso quella originale con la traduzione di Nino Pedretti si trova in
Al vòusi e altre poesie in dialetto romagnolo,
Einaudi, 2007)