Cose che #2

Ieri mattina, ero al bar con una persona, che gli devo scrivere il suo libro. Questa persona ha 52 mila e 300 follower. Io, che parlo al massimo con 3 persone al giorno, sempre le stesse, scrivo per lui. Mentre mi raccontava le sue gesta, ho sentito qualcuno che mi chiamava. Luca, Luca! Era Haoran. Aveva il grembiule addosso. La maestra aveva portato tutta la classe a prendere il gelato.

Ieri pomeriggio, verso sera, sono andato a fare yoga ai Cappuccini. C’era il tramonto. Tutto il cielo sopra. Poi una lepre, le zanzare. Eravamo in otto, e l’Angela ci ha detto che eravamo bellissimi.

Ieri notte, come tutte le notti, mi sono preparato la camomilla. Poi sono andato a letto, ho spento la luce, ho preso il bicchiere e me lo sono appoggiato sul petto, perché ancora scottava. Mi sono addormentato. Dopo un po’, come se qualcuno m’avesse fatto un gavettone, mi sono svegliato: mi ero rovesciato tutto addosso. Il letto era fradicio. Ho dormito da dio.

Cose che

Ho la testa impiastricciata di cose che non si collegano. Il mio numero di partita Iva è 04459120400, se a qualcuno avanzano dei soldi, che c’è parecchia gente che ha dei soldi in eccesso, potete farmi un bonifico, dopo vi mando la fattura. Poi ieri notte ho sognato che ero a casa di un mio amico, dal cielo cadevano delle barre colorate, tipo delle lance “termiche”, forse si dice così, gialle blu rosse che come fluidi si spostavano, e appena toccavano terra si spegnavano e scomparivano. Però una era atterrata sul terrazzo dove eravamo noi e non si era spenta, e io volevo fare una foto col cellulare ma avevo la memoria piena. Non mi ricordo se c’era anche una ragazza nel sogno, forse c’era. La Monica mi ha detto che se uno sogna dei colori che cadono dal cielo vuol dire che una persona cara rientra o sta rientrando nella tua vita. Poi ho comprato delle mutande da Uniqlo, che ho letto da qualche parte che le mutande di Uniqlo sono comodissime. Lavoro e aspetto che mi arrivino questi nuovi mutanderos. Ho comprato anche delle polo e dei pantaloni misto lino. Poi c’erano altre cose che volevo dire ma adesso non mi ricordo. Ah, una casa su per le scalinate, a Santarcangelo in centro, 70 metri quadri, la affittano, ma costa troppo. Poi speriamo che Sarri non vada alla Juve. Poi ho regalato un orologio di Spiderman a Haoran e adesso ha smesso di sparare le ore a caso.
Più o meno è tutto. Tutto qui.

Le cozze

Ieri sera ho mangiato una vagonata di cozze, eran buone. Dopo, mentre scrivevo mi sono venute delle coliche, che mi sono dovuto alzare e andare a passeggiare per digerire. Adesso che lavoro sempre da seduto, mangio poco perché non digerisco. Le cozze mi sono sempre piaciute, ma non mi posso far uccidere dalle cozze, via.

Come una bomba

5 gennaio

Stamattina mi sono svegliato con una delle mie domande ricorrenti. Riguarda un piccione. Me la faccio da diciotto anni, e non ho ancora avuto risposta. Un amico, al liceo, mi aveva detto che se un piccione mangia un’aspirina, il piccione salta in aria. Scoppia. Come una bomba.
Becca l’aspirina, la manda giù, e poi c’è la detonazione. Bum.
Allora non avevo saputo se crederci o no.
Non ho mai avuto cuore di provarci.
Ogni tanto lo chiedo in giro, ma nessuno ne sa niente.
Oggi la stessa domanda, ma non chiederò nulla.
Mi tormenterò in silenzio fino a quando l’avrò macerata e si sarà disciolta.

dal mese di gennaio di Andrea Bajani,
in Presente
di Bajani, Murgia, Nori, Vasta
(Einaudi, 2012)

Carciofo

La stessa sera, Yuko fece l’amore con la ragazza della fontana. La prese sulla neve, sotto l’arabesco di cristallo di un ciliegio. Lo fecero sette volte. Con violenza. Finché il suo membro divenne come un carciofo vizzo, e il sesso di lei una crepa paonazza.

da Neve
di Maxence Fermine
(Bompiani, 2019)

State bene

Allora c’è questa novità, che io adesso apro la partita Iva, che ho deciso che voglio lavorare tanto, e ho già tanto da lavorare che non ci sto dietro, e che i contratti con gli editori mi piacciono e me li tengo stretti ma faccio anche altri lavori da solo, e bisogna che questi soldi li metto in regola perché altrimenti dopo “ti viene a bussare il Fisco”, come mi ha detto la mia commercialista. L’unico problema è che di tempo per scrivere, qui, me ne rimane pochissimo, e un po’ mi dispiace, quindi ecco, metto le mani avanti, anche se magari, io lo so, funziono così, va’ a finire che ci scriverò più di prima, qui, solo per il fatto che ho appena detto che non avrò più tempo di scriverci, qui, di sicuro avrò una voglia compulsiva di scrivere di tutto, qui, su questo spazio virtuale che è, che cos’è, un sito, un blog, una cesta dei panni sporchi?
State bene.
Salutissimi,
L.

Mi ero scordato di dire che cerco una coinquilina, o una moglie, è uguale, no perditempo, che io coi maschi ci vado poco d’accordo, e puzzano, per una casa a Santarcangelo di Romagna, che si sta bene, a Santarcangelo di Romagna. Mi ero scordato di dire anche, che, in ogni caso, rimango lo stesso somaro di sempre.

La pelle delle donne
Quella che celano
Quant’è calda!
Sutejo

Il secondo inverno di poesia fu di un candore smagliante. Nevicò più del normale.

Una notte di dicembre, la ragazza della fontana lo iniziò all’amore. Aveva la pelle che sapeva di pesca. Yuko le baciò il seno bianco e prese tra le labbra un capezzolo, succhiandolo come fosse un limone di luna. Se lo tenne in bocca fino all’alba.

Durante l’inverno, Yuko scrisse settantasette haiku, uno più bello dell’altro.
Gli ultimi tre furono:

Neve limpida
Passerella di silenzio
E di bellezza.

Musica di neve
Grillo d’inverno
Sotto i miei passi.

Donna accovacciata
Che urina e fa sciogliere
La neve.

da Neve
di Maxence Fermine
(Bompiani, 2019)

Non lo so

Qualunque cosa sia l’ispirazione, nasce da un continuo “Non lo so”.

dal Discorso tenuto in occasione della cerimonia di conferimento del premio Nobel, 7 dicembre 1996, in La prima frase è sempre la più difficile
di Wisława Szymborska
(Terre di mezzo, 2012)

La paura

Adesso che certi giorni c’è il sole, io e Haoran facciamo i giri con la bici. Sale sul cannone della mia bici e poi mi dice dove devo girare. Lui non si stanca di stare seduto sul cannone, io invece da piccolo mi ricordo che mi faceva malissimo il culo. Non so come fa. Vuole sempre andare lontano, nei posti che non ha mai visto. Ci sono delle vie a Santarcangelo che io neanche sapevo che esistessero. Ieri siamo arrivati, non mi ricordo come, su una strada chiusa che finisce sulla ferrovia. I binari passavano lì a due metri, c’era solo una rete di mezzo. Abbiamo aspettato il treno, e quando è arrivato il vento ci ha spostato indietro. Un rumore fortissimo. Abbiamo avuto un po’ paura. Haoran ha detto che è meglio se non ci torniamo più, su quella strada. Io ho pensato che la paura ci salva sempre.

Il finimondo

Io sono per l’erotismo puro. Il sentimento è una cosa e l’erotismo un’altra. Ci sono soggetti portati per l’erotismo e ci sono soggetti portati per il sentimento. È raro che un uomo e una donna siano portati per tutti e due insieme. In questi casi è il finimondo.

da Il serpente
di Luigi Malerba
(Mondadori, 1989)