Dove cazzo sono

Nevicato. Io devo andare a Bologna stamattina, per scrivere una cosa per una rivista. Svegliarsi alle sette è molto brutto. Mi vesto pesante. Poi mi metto le scarpe. Penso: è meglio se mi mettessi gli scarponi, ma chissà dove sono. Forse sono in garage. Non ho tempo di andare in garage.
Sul treno delle sette e trentotto ci sono gli studenti. Mi siedo. Nei seggiolini dietro ci sono tre ragazzi che ridono perché uno di loro si è infradiciato le scarpe. «A casa ho avuto un attimo l’idea di metter le Timberland», dice. «Poi ho detto, dove cazzo sono?».
Siam fatti proprio bene, noi maschi.