Quelli che sono vivi

Io non dimentico niente, ma perdono tutto. Perdono mia madre e mio padre per avermi voluto sempre vicino e per essersi straziati l’anima vedendomi andar via, perdono i loro sogni mancati e incancreniti fino a diventare incubi, il loro fango, il fango familiare che poi si allarga a macchia d’olio nell’educazione scolastica, i luoghi di lavoro, i modi con cui la gente entra in relazione in metropolitana, in ascensore e nei propri letti matrimoniali. Quelli che sono vivi occupano sempre spazio: io li perdono tutti.

 

da La fuga dei corpi
di Andrea Gatti
(Pidgin, 2021)