Pirlotto

Tutte le volte che c’è una cosa che voglio, ma non riesco a ottenerla, puntualmente ne ottengo delle altre, di cose, che volevo di meno, e lì, mi sembra di non volerle più, quelle cose, e che l’unica cosa che voglio davvero è quella là, che non ottengo. Chi troppo vuole nulla stringe, pirlotto, mi ha detto la mia coinquilina, ieri sera.

Perduto nella pioggia

Oggi, che ho ascoltato tantissimo De Gregori, mi sono accorto che lui, nelle sue canzoni, usa espressioni come “nel sole”, oppure, in Alice, “Cesare perduto nella pioggia”, che non è italiano, questo, non si dice da nessuna parte, neanche in nessun dialetto, è che De Gregori ha scopiazzato dai cantautori americani, che dicono “in the sun” e “lost in the rain”, invece da noi si dice “al sole” o “sotto il sole”, e “Cesare perduto sotto la pioggia”, non “nella pioggia”.

Ci si vede

C’è una cosa, che, mi sembra, mi salva, quando parlo con la gente, ed è che io, da un po’ di tempo, ho deciso di provare a dire sempre la verità, che non è detto che ce la faccio sempre, però l’intenzione c’è, e da quando faccio così, mi accorgo benissimo, ho l’impressione, quando gli altri, con me, non la dicono, la verità, e anche quando proprio non hanno intenzione di dirla. E penso: saran cazzi tuoi, la tua vita, ci si vede.

Bestia

Tutte le volte che ascolto L’animale di Battiato, dopo mi viene da dirgli, all’animale che ho dentro: lo senti, bestia? Qui Battiato parla di te.

Di bello

Oggi, ero a piedi, ho sentito uno dell’Unicef davanti alla Pam che, a una ragazza, le ha chiesto: «Come ti chiami di bello?»

L’inverno

Sarà che non hanno ancora attaccato i termosifoni, ma io ho un freddo, quest’anno, che mi sembra di star vivendo l’inverno per la prima volta nella mia vita, come se non l’avessi mai vissuto. Invece ne ho vissuti trenta, di inverni, e questo sarà il trentunesimo. Che poi è ottobre, deve ancora arrivare l’inverno. Però io ho freddo.

I miei cioccolatini

Perché tengo da conto, io, è questo che lei diceva il vuoto, che io sento il vuoto, non butto via niente, tengo da conto tutto, ma non è una passione, non è che sia tirato, che sia uno spilorcio, non è micragna, sì, delle volte dico: questo può venir buono, quest’altro può venir buono, ma non è per questo, io, è un istinto, di tenere da conto, mi ricordo da bambino che mia zia quando ci veniva a trovare mi portava due tre cioccolatini, e io non li mangiavo subito, dicevo: li mangio dopo, e li portavo nella mia camera, in un cassetto del credenzino, e ne avevo accumulati, tanti di quei cioccolatini, dicevo li mangio quando ne ho proprio voglia, che se aspetti, hai sempre più voglia e più hai voglia più è buona la roba, e io aspettavo, che mi venisse sempre più voglia, e la voglia non ne avevo mai abbastanza, no, voglio aspettare un altro po’, domani, dopodomani, fra una settimana, ed è successo che i cioccolatini, la cioccolata col tempo si guasta, non tiene botta, fa quella brina, e poi è muffa, si deteriora, non la mangi più, diventa come della sabbia, niente, è cattiva, e i miei cioccolatini…

 

da La fondazione
di Raffaello Baldini
(Einaudi, 2017)

Vita bellissima

Penso, delle volte: se io non avessi tutte le paure che ho, nella mia testa, sarebbe bellissima, la mia vita. E quando penso così, per un momento, che dura pochissimo, mi sembra di esserci dentro, in una vita bellissima. Solo che non dura. Ritornano subito, le mie paure. Però mi conforta, sapere che esiste una vita bellissima, dietro le mie paure.

Forza

Sono dei giorni, che la mia testa ha messo la retromarcia, mi sembra. Mi capita, diverse volte, durante l’anno. Sarà il freddo, che è arrivato. Sarà anche un’altra cosa. Sarà che ho molte cose da fare, che non mi piacciono. Ma io, cosa faccio, secondo voi, mollo? Un pochino sì, un po’ mollo. Ma non del tutto. Forza.